Nell'elenco delle famiglie ebraiche livornesi nel 1841, sotto il nome del capofamiglia Leone, i Chaves risultano registrati come negozianti di pellicceria e corallo (il censimento era stato eseguito in tutto il Granducato di Toscana per consentire al servizio dello stato civile di disporre di sicura documentazione statistica). L'industria livornese nel settore del corallo era una delle più famose d'Europa. Era stata introdotta da alcuni ebrei nei primi anni del '600. Nel 1770, per merito del trapanese Carmelo Cardillo, Livorno era diventata un centro di lavorazione del corallo di primaria importanza. La ditta, sotto la ragione sociale Gioacchino Chayes, fabbricava oggetti di corallo di ogni specie, d'ornamento e d'arte, che erano esportati fino in Giappone.